GIORNATA MONDIALE DELL’OBESITÀ 4 MARZO 2025

Il 4 marzo ricorre il World Obesity Day, la Giornata Mondiale dell’Obesità, istituita nel 2015 dalla World Obesity Federation, che coinvolge organizzazioni, associazioni e individui, con l’obiettivo ambizioso di invertire la crisi globale dell’obesità. La giornata ha lo scopo di sensibilizzare cittadini e istituzioni e di incoraggiare la prevenzione dell’obesità, evitando discriminazioni, pregiudizi e l’uso di un linguaggio stereotipato e stigmatizzante sulle persone che vivono con l’obesità.

Il tema di quest’anno, Sistemi in cambiamento, vite più sane, auspica un cambiamento di prospettiva, da un’ottica incentrata sulla persona, ad uno sguardo più allargato all’insieme dei sistemi (sanitari, alimentari, normativi, governativi e persino urbanistici) che influenzano gli ambienti in cui viviamo, il cibo che mangiamo e le cure che riceviamo e, in una parola, la nostra salute.

 

Alcuni dati

1.9 miliardi – Il numero di persone nel mondo che vivranno con l’obesità nel 2035.

4.32 trillioni – Impatto economico globale stimato del sovrappeso e dell’obesità nel 2035.

100% – Si prevede che l’obesità infantile aumenterà del 100% tra il 2020 e il 2035.

1 su 4 – Si prevede che entro il 2035 1 persona su 4 vivrà con l’obesità.

 

Nel nostro Paese secondo i dati 2023 del Sistema di Sorveglianza OKkio alla Salute

  • I bambini (età 8-9 anni) in sovrappeso sono il 19%, quelli obesi il 9,8%, compresi i bambini gravemente obesi che rappresentano il 2,6%.
  • Nel corso degli anni il sovrappeso è significativamente diminuito, passando dal 23,2% nel 2008/9 al 19,0% nell’ultima rilevazione (2023). La prevalenza dell’obesità in generale è diminuita negli anni (dal 12,0% nel 2008/9 al 9,8% nel 2023), anche se a partire dal 2014 ad oggi (2023) si evidenzia una fase di plateau con oscillazioni minime e non significative.

 

I dati italiani 2022 dell’Health Behaviour in School-aged Children – Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi di età scolare (HBSC), condotto su un campione di studenti di 11, 13 e 15 anni, sulla base di quanto auto-dichiarato evidenziano che:

  • il 18,2% dei ragazzi 11-17 anni è in sovrappeso e il 4,4% obeso.

L’eccesso ponderale diminuisce lievemente con l’età, è maggiore nei maschi e nelle Regioni del Sud. Rispetto alla precedente rilevazione, effettuata nel 2017/2018, tali valori risultano in aumento per entrambi i generi (17% sovrappeso e 3% obeso).

I dati del sistema di sorveglianza PASSI nell’aggiornamento 2022/2023, relativi a peso e altezza, rilevano che:

  • 4 adulti su 10 sono in eccesso ponderale: 3 in sovrappeso (con un indice di massa corporea – IMC – compreso fra 25 e 29,9) e 1 adulto su 10 è obeso (BMI ≥ 30).

 

Il problema
L’obesità è la risultante dell’interazione tra componenti comportamentali, sociali e metaboliche, alcune geneticamente determinate, altre riconducibili a fattori ambientali. Molti aspetti dell’ambiente in cui oggi vivono e lavorano le persone incoraggiano abitudini alimentari scorrette e/o una ridotta attività fisica che aumentano il rischio di obesità.
Nessun paese, fino ad oggi, ha invertito la sua epidemia di obesità, anche se si stanno registrando alcuni segnali di cambiamento positivo che derivano, principalmente, da un appiattimento della prevalenza dell’obesità dell’infanzia. Tuttavia, anche dove ci sono stati progressi, si segnala un aumento delle disuguaglianze nella prevalenza dell’obesità. I gruppi socialmente vulnerabili sono, infatti, più colpiti dall’obesità perché hanno meno accesso all’educazione e a corrette informazioni su stili di vita e salute e vivono, di solito, in zone che non facilitano il trasporto attivo e lo svago; molto spesso, inoltre, i cibi più economici hanno minore qualità nutrizionale ed elevata densità energetica.

 

Cosa fare
Una sana alimentazione associata a uno stile di vita attivo è un valido strumento per la prevenzione, la gestione e il trattamento di molte malattie. L’impatto dell’obesità e delle sue conseguenze in termini sociali giustifica la necessità di intraprendere interventi urgenti ed incisivi per contrastare la diffusione del fenomeno. Per agire efficacemente è necessario anche il coinvolgimento attivo di settori della società esterni al sistema sanitario, sia istituzionali che della società civile, così come raccomandato dall’Unione Europea (UE) e dall’OMS attraverso strategie e Piani d’azione, secondo un approccio intersettoriale.
Il Piano Nazionale di Prevenzione (PNP) 2020-2025 (adottato con intesa Stato – Regioni 6 agosto 2020) sottolinea che l’obesità incide profondamente sullo stato di salute, poiché si accompagna ad importanti malattie quali il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa, la cardiopatia ischemica e altre condizioni morbose che in varia misura peggiorano la qualità di vita e ne riducono la durata e considera l’obesità infantile, in particolare, come una delle più importanti sfide per le conseguenze che comporta, quali rischio di diabete di tipo 2, asma, problemi muscolo-scheletrici, futuri problemi cardiovascolari, problemi psicologici e sociali.
Tutte le Regioni attraverso i propri Piani Regionali sono ora impegnate a perseguire obiettivi di promozione della salute e prevenzione dell’obesità e del sovrappeso.

 

Per approfondire

https://www.worldobesityday.org/

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/sanita/prevenzione/world-obesity-day

Ultimo aggiornamento: 04.03.2025

Condividi su: